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7 luoghi curiosi di una Volterra sotterranea

La città parallela, o meglio le città parallele sotto la Volterra esposta sono un patrimonio spesso sconosciuto anche agli stessi residenti.

Molte sono le aree archeologiche sotterranee oggi conosciute e più o meno accessibili. Situazioni di pericolo, mancanza di personale, mancata messa in sicurezza, difficoltà di accesso, scarsa manutenzione, sono solo alcuni dei motivi che spesso impediscono di organizzare visite in molti di questi luoghi. Tuttavia puoi sempre organizzarti da solo e noi ti facilitiamo nella scelta dei punti di interesse più accessibili.

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9 eventi agonistici per gli amanti dello sport

La città di Volterra offre grandi spunti per chi ama lo sport. Nel nostro territorio le attività sportive sono molto particolari e spaziano in tematiche insolite e talvolta uniche. Una vita dinamica molto diversa, dunque, che attrae le contrade locali, i turisti curiosi e tanti professionisti del settore. Volterra ritrova nella sua carta di intenti anche l’obiettivo di far uscire l’attività agonistica dai suoi dorati recinti degli stadi e delle palestre per invadere il centro città, a favore di una fruibilità e di una spettacolarizzazione più appetibile. Dunque, quali sono gli eventi sportivi dal sapore più internazionale che meritano la loro visione o, perchè no, anche la diretta partecipazione? Eccone alcuni.

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10 Rievocazioni Storiche da vedere

Sono tante le nostre rievocazioni storiche; ancora oggi celebrano i momenti più importanti che hanno segnato il passato della nostra città e che, unite alle altre tradizioni e al folklore del territorio, ci regalano spettacoli unici e molto suggestivi.

Volterra è un’incredibile concentrazione di bellezze naturali, artistiche e culturali e vanta anche un passato ricchissimo di storia. Oggi scopriamo alcune tra le rievocazioni storiche più note di Volterra in cui è possibile rivivere eventi passati attraverso favolosi viaggi a ritroso nel tempo tra realtà e leggenda.

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10 spunti per vivere una Estate intensa

L’estate è la stagione durante la quale Volterra esplode in tutte le sue possibilità. Le iniziative si moltiplicano e si susseguono senza sosta, ogni sera il centro storico si riempie di una folla festante in cerca di divertimento. I locali aprono le loro terrazze, le quali schiudono incantevoli panorami notturni, invitando a sorseggiare drink e aperitivi all’aria aperta.

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I battenti dei portoni, tra motivi floreali ed esseri mostruosi

Camminare per le strade del centro storico di Volterra può rivelare, agli occhi dei più curiosi, delle belle sorprese! Avete mai scoperto l’arte nascosta nei battenti dei portoni?

Battente, battaglio, mazzapicchio o bussarello; da quando l’uomo ha sentito l’esigenza di proteggere sé ed i propri beni all’interno di una casa, è nato non solo il bisogno di chiudere, ma anche l’esigenza opposta, quella di accorgersi di chi volesse segnalare la sua presenza al di fuori della abitazione e permettergli così di entrare. Ciò ha portato l’invenzione di un apposito strumento perfezionato nel tempo e chiamato battente o picchiotto.

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8 Consigli su cosa vedere a Volterra

Imponenti mura di cinta etrusche e medievali circondano e proteggono il centro storico del poggio, una città storica che custodisce al suo interno le tracce del suo antico passato. È una delle tappe imperdibili del vostro viaggio in Toscana che da sempre svela i suoi incredibili segreti fatti di palazzi eleganti, musei, chiese, torri medievali. Volterra è una città esoterica che affascinò poeti, artisti, letterati e visitatori del Grand Tour, perciò anche voi non potrete sentirvi meno affascinati.

Munitevi di scarpe basse perché a Volterra si cammina, questo ve lo assicuro, poi in quanto ai gusti uno può preferire musei, attività o monumenti differenti e qui il consiglio si fa meno generico e assoluto. Per questo abbiamo voluto sviluppare articoli differenti in base alla tipologia turistica e al tempo vostro a disposizione; così ecco realizzata una guida completa su cosa vedere a Volterra e dintorni.

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6 mete dove bere l’aperitivo in sù

L’aperitivo è un fenomeno di costume che nel corso degli ultimi anni ha acquisito sempre più importanza, diventando per molti un rituale a cui non si può assolutamente rinunciare, un’occasione per scambiare due chiacchiere in tutta tranquillità o riprendere fiato e rilassarsi alla fine di una lunga giornata.

Nel centro storico di Volterra l’aperitivo si consuma dalle 18,30 alle 21,30, per poi riprendere nel dopocena con afflusso maggiore dalle 23,00. L’apericena non è molto frequente, ma altresì sono in tanti a concedersi l’aperitivo lungo, dove il pasto si limita alla sola consumazione degli appetizer.

L’aperitivo lungo non equivale ad una apericena, come in molti potrebbero pensare, in quanto non avviene la richiesta di antipasti o stuzzichini extra a prezzo maggiorato sulle bevute. Semmai l’apericena può equivalere ad una degustazione, ma anzichè fare uso di cocktails vengono considerati vini e birre di qualità.

Ci sono locali in cui si può fare aperitivo fino alle 20,00 e in altri locali dove si può stare, con il senno di poi, anche a notte fonda. Per chi lavora, studia o si gode semplicemente una gita di piacere a Volterra, proponiamo i migliori locali in cui consumare.

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11 Porte di Volterra da oltrepassare

Undici sono le porte che, ancora oggi, rimangono in piedi inserite nel perimetro delle mura medievali o al di fuori di esso. Un tempo le porte erano ancora di più e, precisamente, se ne contavano altre quattro; oggi queste non possiamo più ammirarle, ma ne parleremo a fine articolo.

Se fossi un regista provvisto di videocamera. girerei un documentario su queste porte e lo intitolerei: «Sinfonia delle porte volterrane». Ora esse sono spalancate e sembrano aver dimenticato il loro arcigno aspetto di quando, un tempo, erano sbattute sul muso dei nemici che volevano impadronirsi della città. Hanno un fascino particolare e sono diverse l’una dall’altra sia per la struttura sia per le costruzioni vicine.

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3 botteghe della carne tra innovazione e tradizione

Durante il Miracolo Economico Italiano, dalla fine degli anni Quaranta fino agli anni Sessanta, a Volterra non mancavano di certo le macellerie; in pratica ogni via e isolato aveva il suo macellaio di fiducia e alcuni erano specializzati nel senso che, accanto alle strutture classiche, che offrivano carni bovine, e agli esercizi equini, non mancavano le pollerie. Sì, c’erano i banchi della grande distribuzione, ma non esercitavano una forte attrazione. Erano tagli per chi aveva tanta fretta o pochi soldi e non stava lì tanto a controllare la qualità. E poi il grande di allora oggi fa un po’ sorridere con il gigantismo di ipermercati e centri commerciali dove ti perdi.

Oggi facciamo nuovamente affidamento ad una manciata di attività. Il regresso impera e la macelleria acquisisce il ruolo di bottega conservatrice dei mestieri del passato, quasi alla stregua del calzolaio e dell’alabastraio. Non dobbiamo attribuire la colpa solo alla crisi economica del nuovo millennio; il decremento è dovuto anche perché si mangia meno carne. Quella rossa è stata demonizzata in chiave rischi tumorali, in particolare se cotta alla griglia, quando il vero pericolo arriva dalla carbonella impiegata; quella di maiale è un attentato alla linea e al colesterolo, e quella di pollo sta lasciandosi alle spalle una pesante crisi sanitaria. Si potrebbe dire, parafrasando una verità del mondo vinicolo, che si mangia meno per mangiare meglio. Piace la cucina naturale, cresce l’attenzione verso il mondo vegetariano, le proposte di pesce trovano sempre più spazio nelle carte dei ristoranti: tutti fattori che penalizzano la carne. In particolare l’uso quotidiano.

Sono andati persi gli anni del boom economico, quando mangiare ogni giorno la fettina era visto come uno status symbol. Oggi cercano la carne con l’acquolina in bocca; chi ne ama gli umori, la sostanza concreta, chi gradisce masticare e magari passa dalla leggerezza della destrutturazione spagnola alla solidità di una Fiorentina in versione primordiale, da bestie allevate in pieno rispetto della loro essenza di erbivori.

In una visione generale, oggi la carne è ritornata per pochi.
Le motivazioni sono diverse, ma sembra quasi di essere tornati negli anni trenta del secolo scorso.

Le macellerie dei tempi d’oro hanno comunque ben poco a che fare con quelle moderne. Ci sono stati moltissimi cambiamenti, dai tagli della carne, all’esposizione in banco, alle preparazioni. Del resto anche il tessuto sociale è cambiato, i ritmi di vita sono sempre più veloci, c’è sempre con meno tempo a disposizione per cucinare.

Il cambiamento delle cose ha imposto al macellaio una trasformazione, un’evoluzione delle sue competenze tradizionali; deve essere ancora più specializzato, ancora più professionale, ancora più addentro al mondo della carne. Una competenza formativa a cui non si può più prescindere e solo con essa può garantirsi la sopravvivenza. Una direzione quasi obbligata, ma non direi negativa: è il male necessario che ha ridisegnato il valore di carne che trionfa solo se di qualità.

Prima non si faceva, ma oggi prestiamo molta attenzione solo alla sua qualità ed è invidiabile quanto più il prodotto alimentare di eccellenza è sicuro e certificato. Diventano di conseguenza importanti anche i produttori a monte di un ristorante e il cuoco non è più idealmente solo con la sua arte e la sua capacità di stravolgere gli ingredienti, ma deve tornare a rispettare l’anima di un taglio, una verdura, un pesce. La carne, quindi, di fronte alla diminuzione della domanda, sta reclamando la sua antica supremazia per riacquisire il ruolo di cibo di alto livello.

E dinanzi a tutto questo, il fenomeno della monumentalità della carne sta portando sempre più in primo piano la figura del macellaio, che sebbene sia una categoria in squadra ridotta, è divenuta una professionalità di alto valore.

Ecco dunque alcuni consigli.

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5 enoteche dove bere di qualità

Senza dubbio la Toscana ha alcuni dei migliori vini in Italia. E’ una bella esperienza gustarli nel modo giusto. Per avere una fantastica esperienza, la cosa migliore sarebbe degustare il vino direttamente in cantina, magari accompagnati dal vignaiolo che lo produce per ascoltare i suoi racconti e la sua passione per questo frutto così generoso.

Ma se non avete la possibilità di fare questa esperienza, potete comunque conoscere e gustare i vini locali, visitando alcune delle enoteche più importanti che la città di Volterra offre.

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